Il decreto
D.P.C.M. 5/12/1997 fissa i valori limite dei requisiti acustici passivi che caratterizzano la
prestazione acustica di un edificio nei confronti del rumore esterno (isolamento acustico di facciata) e
del rumore interno (potere fonoisolante, livello di pressione sonora di calpestio, livello sonoro degli impianti):
Ambienti abitativi |
Valori limite [dB] |
R'w |
D2m,n,T,w |
L'nw |
LASmax |
LAeq |
Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili |
55 |
45 |
58 |
35 |
25 |
Edifici adibiti a residenze, alberghi, pensioni ed attività assimilabili |
50 |
40 |
63 |
35 |
35 |
Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili |
50 |
48 |
58 |
35 |
25 |
Edifici adibiti ad uffici, attività ricreative e di culto, attività commerciali o assimilabili |
50 |
42 |
55 |
35 |
35 |
TAB. 1 - Valori limite D.P.C.M. 5/12/1997
Nella TAB.1 sono stati evidenziati i valori limite per gli edifici scolastici. Il D.P.C.M richiede che tali requisiti
siano rispettati in opera, quindi ad edificio ultimato.
Un altro criterio particolarmente significativo per gli edifici scolastici è il tempo di riverberazione che quantifica la permanenza di una coda sonora nell'ambiente, con tutte le sue implicazioni sull'intelligibilità del parlato. In tema di tempo di riverberazione si rimanda alla
Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n.3150 del 22/05/1967 riguardante gli edifici scolastici.
Ambienti abitativi |
Valori limite [s] |
Valore misurato [s] |
Aule scolastiche |
1,2 |
Media dei tempi di riverberazione misurati alle frequenze di 250 | 500 | 1000 | 2000 Hz, ad aula arredata, presenza due persone massimo |
Palestre |
2,2 |
Media dei tempi di riverberazione misurati alle frequenze di 250 | 500 | 1000 | 2000 Hz |
TAB.2 - Circolare Ministero Lavori Pubblici n.3150 del 22/05/1967
Tempo di riverberazione
Il tempo di riverberazione quantifica la "coda sonora" che permane all'interno di un ambiente anche dopo l'interruzione dell'emissione della energia sonora di una sorgente. La riverberazione è causata dalle
riflessioni multiple su pareti,
pavimento e
soffitto che le onde sonore subiscono una volta disattivata la sorgente del rumore: essa dipende dalla geometria dell'ambiente, dalle caratteristiche fonoassorbenti delle pareti/solai e dagli oggetti in esso contenuti.
Il calcolo previsionale del tempo di riverberazione utilizza la
formula di Sabine che stima il T60, cioè l'intervallo di tempo tra il momento in cui la sorgente sonora viene spenta ed il momento in cui il livello sonoro nell'ambiente si riduce di 60 dB:
T
60 = 0,161 V/A s [1]
in cui:
V (m3)
volume dell'ambiente
A (m2)
area di assorbimento acustico dell'ambiente
L'area di assorbimento acustico è pari a:
A = α S m
2 [1.a]
in cui:
α (-)
coefficiente di assorbimento acustico medio dell'ambiente
S (m2)
superficie complessiva delle pareti interne dell'ambiente
La legislazione nazionale per le aule scolastiche richiede che la media dei tempi di riverberazione misurati alle frequenze di 250 | 500 | 1000 | 2000 Hz, ad aula arredata e non occupata, non superi 1,2 s.
Livello di rumore all'esterno
L'
isolamento acustico di facciata è il requisito acustico passivo che il D.P.C.M. 5/12/1997 riserva al controllo del rumore proveniente dall'esterno di un'aula scolastica. Come indicato nella norma UNI EN ISO 16283-3:
D
2m,nT = L
1,2m – L
2 + 10log(T/T
0) dB [2]
in cui:
L1,2m (dB)
livello di pressione sonora alla distanza di 2m dalla facciata
L2 (dB)
livello di pressione sonora nell'ambiente ricevente
T (s)
tempo di riverberazione dell'ambiente ricevente
T0 (s)
tempo di riverberazione di riferimento pari a 0,5s
Le misure vengono eseguite per bande di frequenza di ottava o di un terzo di ottava ed possibile passare dai valori in frequenza all'indice di valutazione D
2m,nT,w mediante il metodo descritto nella norma UNI 717-1.
Dal punto di vista del
calcolo previsionale l'isolamento acustico di facciata si stima come descritto nella norma
UNI EN ISO 12354-3:2017:
D
2m,nT,w = R'
w + ΔL
fs + 10log(V/6T
0S) dB [3]
in cui:
R'w (dB)
Indice di valutazione del potere fonoisolante apparente della facciata; in questo termine rientrano i poteri fonoisolanti Rwi di tutti gli elementi (parete opaca, serramenti, coperture) che costituiscono la facciata e l'isolamento acustico normalizzato rispetto all'assorbimento acustico Dn,e,w per i piccoli elementi (bocchette di aerazione, cassonetti) eventualmente presenti in facciata. Ciascuno di questi termini è pesato con la sua superficie in una media logaritmica.
ΔLfs (dB)
differenza del livello di pressione sonora per la forma della facciata; in questo termine si tiene in conto dell'influenza che la forma può avere sull'isolamento acustico della facciata
V (m3)
volume dell'ambiente ricevente
T0 (s)
tempo di riverberazione di riferimento pari a 0,5s
S (m2)
superficie totale della facciata vista dall'interno
Per le scuole il D.P.C.M. 5/12/1997 indica un
valore minimo di 48 dB per il requisito di facciata D
2m,nT,w: si tratta di un limite sicuramente molto restrittivo soprattutto perché
prescinde totalmente dal clima acustico dell'area in cui è presente l'edificio scolastico.
Isolamento acustico tra partizioni interne
In un edificio scolastico troviamo partizioni interne verticali e orizzontali che separano le aule e gli altri ambienti scolastici.
Per verificare l'isolamento di una partizione il D.P.C.M. 5/12/1997 utilizza il potere fonoisolante R'
w specificando però che esso
deve essere verificato per le partizioni che separano due unità immobiliari distinte. La suddetta affermazione ha creato non poche perplessità per la sua applicazione nei confronti delle partizioni che separano due aule scolastiche in quanto è difficile considerarle come unità immobiliari distinte.
L'interpretazione più diffusa è quindi che il D.P.C.M. 5/12/1997 non debba essere applicato per le partizioni tra aule scolastiche;
nell'Appendice A della norma UNI 11367 "Valori di riferimento per i requisiti acustici di ospedali e scuole" sono introdotti due indici che riguardano le partizioni tra ambienti appartenenti alla stessa unità immobiliare (come le aule scolastiche appunto):
Indice |
Prestazione normale [dB] |
Prestazione superiore [dB] |
Isolamento acustico normalizzato di divisori tra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, DnT,w |
50 |
55 |
Isolamento acustico normalizzato di divisori tra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w |
45 |
50 |
TAB.3 - UNI 11367-Appendice A
L'isolamento D
nT è
misurato come indicato nella norma UNI EN ISO 16283-1:
D
nT = L
1 – L
2 + 10log(T/T
0) dB [4]
in cui:
L1 (dB)
livello di pressione sonora nell'ambiente emittente
L2 (dB)
livello di pressione sonora nell'ambiente ricevente
T (s)
tempo di riverberazione dell'ambiente ricevente
T0 (s)
tempo di riverberazione di riferimento pari a 0,5s
Le misure vengono eseguite per bande di frequenza di ottava o di un terzo di ottava ed è possibile passare dai valori in frequenza all'indice di valutazione D
nT,w mediante il metodo descritto nella norma UNI 717-1.
Per il
calcolo previsionale la norma di riferimento è la
UNI EN ISO 12354-1:2017 che contiene un modello di calcolo per stimare il potere fonoisolante R'w dell'elemento di separazione tra due ambienti a partire dalle prestazioni acustiche di laboratorio degli elementi strutturali coinvolti:

db [5]
in cui:
Rij,w (dB)
indice di valutazione del potere fonoisolante per il percorso ij
Dn,j,w (dB)
indice di valutazione della differenza di livello sonoro per la trasmissione attraverso un piccolo elemento tecnico j (Dn,e) o attraverso un elemento j che consente la trasmissione aerea del suono (Dn,s)
n
numero degli elementi laterali dell'ambiente, generalmente n=4
m
numero degli elementi j che consentono una trasmissione aerea del suono
A0 (m2)
area di assorbimento di riferimento pari a 10m2
SS (m2)
area dell'elemento divisorio
Gli indici di valutazione del potere fonoisolante per i vari percorsi possono essere stimati medianti le seguenti relazioni:

dB [5.a]

dB [5.b]
in cui:
Ri,w, Rj,w (dB)
indici di valutazione del potere fonoisolante della struttura "i"/"j" priva di rivestimento
Rs,w (dB)
indice di valutazione del potere fonoisolante dello strato di separazione "s"
ΔRij (dB)
incremento dell'indice di valutazione di potere fonoisolante dovuto alla presenza di strati di rivestimento sugli elementi previsti lungo il percorso ij; questo incremento deve essere calcolato come:
- nel caso il rivestimento è presente solo sullo strato "i" solo sullo strato "j":
ΔRij = ΔRi o ΔRj
- nel caso il rivestimento è presente sia sullo strato "i" che sullo strato "j":
ΔRij = ΔRi + ΔRj/2 oppure ΔRj + ΔRi/2
ΔRDd (dB)
incremento dell'indice di valutazione di potere fonoisolante dovuto alla presenza di strati di rivestimento sull'elemento di separazione "s"
Kij (dB)
indice di riduzione delle vibrazioni del percorso ij
lij (m)
lunghezza del giunto presente lungo ij
l0 (m)
lunghezza di riferimento (1m)
Sulla base dell'indice R'
w si determina poi l'indice DnTw con la formula seguente:
D
nTw = R'
W + 10log(0,16V/T
0 S
S) dB [6]
Livello di pressione sonora di calpestio
Il
livello di pressione sonora di calpestio è il requisito acustico passivo che il D.P.C.M. 5/12/1997 riserva al controllo del rumore impattivo proveniente dall'esterno di un'aula scolastica. Esso è
misurato come indicato nella norma UNI EN ISO 16283-2:
L'
n = L
i + 10log(A/A
0 dB [7]
in cui:
Li (dB)
livello di pressione sonora nell'ambiente ricevente
A (m2)
area di assorbimento equivalente dell'ambiente ricevente
A0 (m2)
area di assorbimento equivalente di riferimento pari a 10m2
Le misure vengono eseguite per bande di frequenza di ottava o di un terzo di ottava ed è possibile passare dai valori in frequenza all'indice di valutazione L'
nw mediante il metodo descritto nella norma UNI 717-2.
Dal punto di vista del
calcolo previsionale la norma di riferimento è la
UNI EN ISO 12354-2:2017 che prevede un calcolo basato sui percorsi di trasmissione del suono, analogamente a quanto già visto per il potere fonoisolante R'
w:
per ambienti sovrapposti:

dB [8]
e per ambienti affiancati:

dB [9]
in cui:
Ln,d,w (dB)
indice di valutazione del livello di rumore da calpestio per il percorso diretto
Ln,ij,w (dB)
indice di valutazione del livello di rumore da calpestio per il percorso laterale ij
n
numero degli elementi laterali dell'ambiente, pari a 4 per ambienti sovrapposti, pari a 2 per ambienti adiacenti
Per il percorso diretto si ha:
L
n,d,w = L
n,eq,0,w - ΔL
W - ΔL
d,W dB [10]
in cui:
Ln,eq,0,w (dB)
indice di valutazione del livello di rumore da calpestio per il solaio nudo
ΔLw (dB)
indice di valutazione relativo alla riduzione dei rumori da calpestio dovuto a pavimenti galleggianti o altri rivestimenti sul lato dell'elemento di separazione rivolto al locale emittente
ΔLd,w (dB)
indice di valutazione relativo alla riduzione dei rumori da calpestio dovuto ad un rivestimento sul lato dell'elemento di separazione rivolto al locale ricevente
Per i percorsi laterali invece:

dB [11]
in cui:
Ln,eq,0,w (dB)
indice di valutazione del livello di rumore da calpestio per il solaio nudo
ΔLw (dB)
indice di valutazione relativo alla riduzione dei rumori da calpestio dovuto a pavimenti galleggianti o altri rivestimenti sul lato dell'elemento di separazione rivolto al locale emittente
Ri,w (dB)
indice di valutazione del potere fonoisolante del pavimento
Rj,w (dB)
indice di valutazione del potere fonoisolante dell'elemento j, coinvolto nel percorso ij
Kij (dB)
indice di riduzione delle vibrazioni del percorso ij
lij (m)
lunghezza del giunto presente lungo ij
l0 (m)
lunghezza di riferimento (1m)
Si (m2)
area del pavimento
Negli edifici scolastici la legge indica un
valore limite massimo per L'
nw pari a 58 dB: il decreto non si riferisce ai solai posti tra due diverse unità immobiliari e quindi è applicabile anche tra due ambienti scolastici.
Livello di rumore all'interno dovuto agli impianti
Il D.P.C.M. 5/12/1997 richiede per gli impianti il rispetto in opera dei seguenti livelli sonori:
- livello sonoro immesso da impianti a funzionamento continuo LAeq
- livello sonoro immesso da impianti a funzionamento discontinuo LASmax
Per impianti a funzionamento continuo si intendono impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di ricambio d'aria, ecc..; per impianti a funzionamento discontinuo, ovvero con un funzionamento non costante tempo, si intendono impianti sanitari, ascensori, montacarichi, ecc…
La norma tecnica di riferimento per la
misurazione opera del livello di pressione sonora di impianti tecnici negli edifici è la
UNI EN 16032:2005.
Dal
punto di vista previsionale di solito si preferisce fornire delle indicazioni sulla posa in opera preventiva di accorgimenti quali rivestimenti esterni che aumentino la massa dei condotti, supporti antivibranti, silenziatori per le bocchette di aerazione.
Negli edifici scolastici è importante distribuire correttamente gli ambienti: i locali tecnici "rumorosi" dovrebbero essere separati dagli ambienti più sensibili adibiti alla permanenza di persone.
Per quanto riguarda i livelli massimi di rumorosità degli impianti nelle scuole la normativa italiana individua 35 dB per L
ASmax e 25 dB per L
Aeq.